“Montaigne è come una vecchia gran dama. Se per un capriccio momentaneo decidesse di indossare un cappello antiquato ad una festa, riporterebbe la moda indietro di un secolo.” – Val Mokk
Montaigne è una Nazione opulenta che fa dell’eccesso la sua più profonda identità: ricca di risorse e denaro è sempre stata una delle più floride Nazioni di Théah. Oggi, sotto la guida dell’Empereur Léon Alexandre XIV, anche detto il Re Sole, la sua potenza ha raggiunto quello che e molti ritengono essere il suo apice, per quanto l’equilibrio politico ed economico risulti piuttosto precario.
Montaigne è appena uscita da una lunga guerra contro Castille, il cui prezzo è stato alto poiché molti giovani sono stati sacrificati, mentre fiumi di denaro sono andati a riempire le casse della nobiltà. Nonostante il malcontento tra i ceti più bassi, il controllo di Léon sulla Nazione è più forte che mai: i suoi duchi riferiscono costantemente e unicamente a lui e i marchesi, sottoposti ai duchi stessi, sono il mezzo per un capillare controllo del territorio. Attraverso questa accurata suddivisione del potere è quasi scontato che qualunque difficoltà venga risolta ben prima di giungere alle orecchie dell’Empereur.
Una delle mosse più controverse compiute dal Re Sole è stata quella di espellere la Chiesa del Vaticino dal Paese, un atto che ha portato alla scomunica di tutta Montaigne. Vescovi e cardinali hanno lasciato la Nazione a se stessa e rimangono solo pochi preti nelle campagne a cui è affidato l’arduo compito di far resistere una stilla di fede almeno nei cuori delle classi più basse. La nobiltà, invece, si gode i frutti della ritrovata libertà dando sfoggio di un’elegante decadenza che permea ogni aspetto del vivere quotidiano: esistono mode per ogni stagione, anche se ben pochi sono coloro che hanno abbastanza coraggio per lanciarne di nuove, mentre alle feste i discorsi sono carichi di allusioni e ironia poiché nessuno sarà così sciocco da parlare in modo diretto.
I nobili di Montaigne hanno trasformato il confronto indiretto in una vera e propria arte e ciascuno comunica evitando di guardarsi negli occhi, preferendo la sottigliezza all’onestà. Spesso gli ambasciatori delle altre Nazioni sono disorientati da questo modo di fare, specie quando si trovano costretti a trovare una risposta a frasi volutamente fuori contesto o velatamente offensive. Tuttavia i nobili stanno ben attenti a non superare il sottile confine che potrebbe condurli a offendere profondamente qualcun altro poiché il balguer, ossia chi offende, potrebbe essere rapidamente ostracizzato dalla buona società.
La divisione in classi è piuttosto evidente: all’apice si trova l’Empereur con tutti i membri della famiglia reale. La terza e attuale moglie del Re Sole è una Strega del Fato di Vodacce, l’Imperatrice Morella Alouse Giacinni, ha dato solo una figlia a Léon, che si va ad aggiungere a quelle avute dai precedenti matrimoni. L’assenza di un erede maschio preoccupa il sovrano, per quanto la sua autorità sia indiscussa. Il sovrano ha una guardia personale, la Garde du Bolt, composta dai più valenti Moschettieri di Montaigne. Sul secondo gradino si trova la noblesse, ossia i duchi e i marchesi, coloro che amministrano le terre in nome dell’Imperatore.
La petite noblesse è invece composta da ricchi nobili che non hanno terre né si interessano di politica, ma possiedono fiumi di denaro liquido e amano partecipare alle feste organizzate dall’élite. Sullo stesso piano della petite noblesse vi è la noblesse errante, ossia nobili che hanno perso per qualche motivo la propria posizione e sono divenuti diplomatici o dignitari al servizio della corona.
I cortigiani rappresentano una classe a sé stante che comprende poeti, giullari, artisti, ma anche spie e jenny (prostitute). Ultimamente anche gli accademici si stanno affermando come una classe sociale, specie a seguito della cacciata della Chiesa vaticina. Molti nobili stanno infatti sviluppando un marcato interesse per tutto ciò che riguarda i Syrne e i loro artefatti. Al di sotto si trovano mercanti e artigiani che si sono affermati per la loro ricchezza, mentre da ultimo viene la plebe, che forse vive nelle condizioni peggiori di tutta Théah. Anche Montaigne ha adottato il Guilder accanto al soleil, moneta su cui è raffigurato il volto dell’Empereur.
Consigli di stile
A Montaigne la moda non è una cosa da prendere sotto gamba, tanto che la Mode du Lac (La Società della Moda), un gruppo dell’alta società che stabilisce i canoni dell’abbigliamento, impone il proprio stile a molte altre nazioni di Theàh.
Gli abiti sono realizzati con numerose stoffe, dal broccato al velluto, la seta, le trine, il lino, fino ad arrivare al satin.
Il blu reale e l’oro sono le tinte tipiche della nobiltà, ma non sono le sole. Infatti, l’importante è che il tutto sia scintillante, proprio a indicare la brillantezza del Sole di Montaigne.
Le decorazioni floreali abbondano su giacche e gonne e i colori scuri sono considerati una vera caduta di stile.