“Duecento anni fa razziavano e rubavano senza pietà. Cosa è cambiato? Hanno fuso le spade e ne hanno fatto monete.” – Fiona Costa

Nazione nata dai frutti di scorrerie e guerre tra jarl, oggi Vestenmennavenjar e una delle più ricche e floride di Théah. La sua fortuna affonda le radici nel XV secolo, quando gli jarl, ossia la nobiltà terriera, avevano iniziato a trovarsi a corto di denaro liquido che invece abbondava nelle mani dei carl, i mercanti. Tuttavia questi ultimi non avevano la forza di difendere i propri traffici e fu così che venne costituito l’embrione della Lega di Vendel, che oggi è la più grande potenza economica di Théah. Jarl e carl sono letteralmente divenuti due facce della stessa moneta e la loro reciproca alleanza ha permesso ai commerci di espandersi in ogni angolo di Théah.

La Lega di Vendel garantisce infatti un costante afflusso di denaro nelle tasche degli jarl locali, ai quali viene affiancato un carl nominato dalla Lega stessa, che svolge la funzione di ministro delle finanze. Poiché da due secoli non vi è alcun Grande Re, tutte le dispute che non possono essere risolte all’interno delle famiglie vengono demandate ai thing, tribunali presieduti dallo jarl locale e in genere risolte con il pagamento di un’ammenda. L’esercito è invece composto da soldati regolari e mercenari e queste forze rendono la Nazione una delle più potenti del continente. Si dice che nonostante il veto ufficiale della Lega, alcuni jarl finanzino flottiglie pirata, una sorta reminescenza del più antico passato guerresco.

La Lega di Vendel è presieduta e gestita da un consiglio composto da nove Seggi e novantuno Posti. I Seggi possono essere acquisiti solo per via ereditaria e appartengono alle famiglie che in origine hanno fondato la Lega. Un altro merito di quest’ultima è la diffusione del Guilder, che ormai è praticamente diventato la moneta più usata in tutta Théah. 

La religione non è motivo di contrasto a Vestenmennavenjar: il culto più diffuso è quello degli antenati e attraverso di loro gli skald riescono ad invocare il potere stesso della Creazione. Questo popolo crede in molti dei, il cui Re è il Padre di Tutti e a lui si devono le Rune e la loro magia. La cultura religiosa permea a tal punto la società che per gli uomini e le donne di questa Nazione il concetto di Destino è parte integrante del vivere quotidiano: il Padre di Tutti è riuscito ad avere una visione del futuro e ha scoperto che questo è già scritto ed è ineluttabile, quindi perché sfidare la sorte cercando di cambiare ciò che si è? Infatti le classi sociali sono rigide e non si può modificare il proprio status: se nasci carl o jarl lo sarai per sempre poiché è il tuo destino.

Le gesta divine vengono narrate nei poemi e gli skald, o bardi, sono depositari di questo sapere. Molti uomini di Vestenmennavenjar si sono comunque convertiti alla religione Obiezionista, della quale apprezzano l’immediatezza e la semplicità dei contenuti. I nomi hanno un ruolo importante nella società della Nazione, poiché al Vero Nome che viene dato ad un bambino alla nascita si affianca il Nome Commerciale, ossia le declinazioni che esso assume in base alla Nazione con cui il mercante si trova a trattare.

Consigli di stile

Nella freddissima Vestenmennavenjar l’abbigliamento pesante è d’obbligo a meno che non si voglia diventare un ghiacciolo. Pellicce e giacche pesanti sono sempre indossati dal popolo Vesten.

Il tipico abito maschile include una lunga camicia, una tunica di cuoio che arriva fino alle ginocchia e pantaloni di lino o lana stretti alla cintura, stivali di cuoio o pelliccia stretti da lunghe cinghie. Vanno a completare il tutto i cappelli, appuntiti e fatti di pelle.

Le donne invece, al posto della camicia indossano un vestito smanicato che arriva fino ai piedi, ma per il resto utilizzano gli stessi abiti degli uomini.

Una peculiarità della moda Vesten è quello di prendere stili delle altre Nazioni (e.g. Montaigne) e riadattarlo al proprio.
Ultimamente è molto in voga il cappello a cilindro, una variante del cappello a tesa larga tipico Avaloniano.